IL TERRITORIO
Il Monte Grappa è un massiccio prealpino calcareo affacciato sulla pianura veneta e delimitato da valli periferiche nette e profonde tra le province di Treviso, Vicenza e Belluno. L’origine del nome non è ben definita, si sa che si chiamava Alpe Madre. Ben individuabile dai monti circostanti, con i suoi i 1775 metri di altezza massima ha una forma varia e ricca di contrasti. Esso alterna dolci pendii digradanti verso nord a scoscesi declivi rivolti a sud, mentre all’interno comode zone pianeggianti sono affiancate da emergenti aree rocciose. Il massiccio del Grappa si è formato per una piega di faglia che ha innalzato strati di calcare dolomitizzato, biancone e Scaglia Rossa. Caratteristica peculiare è la scarsa presenza d’acqua. Il sistema carsico del massiccio, infatti, impedisce la ormazione di corsi d’acqua in superficie, ma crea tutta una serie di crepe e fessure nelle quali l’acqua scivola all’interno della montagna e, percorrendo vie sotterranee, riaffiora successivamente a fondovalle in rigogliosi torrenti e risorgive.
FAUNA
Spesso durante le passeggiate non ci si accorge della presenza degli animali, ma ad un occhio più attento si trovano impronte di caprioli, gusci di nocciole lasciate dai scoiattoli, fori nelle cortecce degli alberi fatte dai laboriosi picchi. Il momento migliore per avvistare gli animali è alle prime luci dell’alba o al giungere del tramonto. E’ in questi momenti che possiamo scorgere camosci tra le pale delle Meatte, nelle valli più remote lo schivo muflone e nei boschi anche qualche cervo. Non è raro incappare anche in piccoli mammiferi come volpe, faina, donnola, puzzola, ghiro o lepre. Su nel cielo si possono intravedere voli di uccelli e rapaci di vario tipo come poiane, falchi, sparvieri, corvi imperiali, gheppi e nelle ore notturne gufi e civette. Mentre nelle pozze d’acqua adibite per le mucche trovano i loro regno salamandre, rospi comuni, ululoni e rane rosse. Infine citiamo anche piccoli rettili come l’innocuo orbettino, la biscia d’acqua, il biacco e la comune vipera a cui bisogna prestare la massima attenzione.
LA FLORA
Il Monte Grappa ci riserva una preziosa sorpresa. Apparentemente povero di fiori, è invece per gli amanti del genere un paradiso di corolle. Se ne contano circa 1400 specie tutte diverse! Un quarto dell’intero patrimonio nazionale. Vari sono i motivi di questa ricca varietà. In primo luogo, la posizione ideale collocata tra gli influssi climatici alpini e quelli temperati, poi la natura carsica che ha favorito il svilupparsi di alcune specie rare ed endemiche (cioè che vivono solo in determinate aree ristrette) e terzo la ricchezza dei contrasti paesaggistici tra prati e rocce. Questo insieme di fattori ha permesso di creare l’habitat naturale sia per arbusti tipici della macchia mediterranea, sia per conifere delle zone prettamente alpine, nonché a specie resistenti a sbalzi termici e siccità squisitamente tipici della steppa siberiana. Una passeggiata in primavera sarà quindi l’occasione per ammirare narcisi, mughetti, crochi, genzianelle e scoprire fiori unici come la primula rossa (Primula spectabilis) nelle zone orientali, o l’Euforbia della Carnia (Euphorbia kerneri) nelle aree occidentali e il Lilium carniolicum solo per citarne alcuni. Molto interessanti sono le specie cosiddette illiriche che trovano qui il loro massimo centro di diffusione; tra queste: la rarissima Centaurea rupestris degli ambienti carsici, la Genista sericea, il Seseli gouanii, il Cytisus pseudoprocumbens ed altre. In autunno invece sarà possibile trovare colchici (Colchium autumnale), genziane (aslepidae), anemoni.
CLIMA
La fascia pedemontana del Grappa è protetta dalla barriera prealpina che la risparmia dai venti di tramontana. Sono però da ricordare i movimenti locali dell’atmosfera che si invertono quotidianamente: le brezze di monte che spirano nelle ore mattutine dalle cime verso la valle e le brezze di valle che dal tardo mattino in poi risalgono i solchi vallivi. L’aria asciutta ha carattere alpino; a valle la temperatura solitamente non supera i 30°C in estate e non scende sotto gli 0°C in inverno. La neve non è frequente e rarissima risulta la nebbia. Elemento importante è la scarsa nebulosità: la zona sfugge facilmente alle nubi e il cielo gode di lunghi periodi di serenità.